EMDR

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

Aggressioni, stupri, diagnosi infauste, suicidi o omicidi di persone care, incidenti stradali, terremoti, e ancora abbandoni, trascuratezza o umiliazioni, bullismo sono esempi di esperienze traumatiche che possono compromettere l’equilibrio psicofisico della persona. Nel caso di situazioni che hanno comportato minaccia di morte o alla propria integrità fisica si può sviluppare un Disturbo post traumatico da stress con vissuti di paura intensa, senso di impotenza, ricordi intrusivi spiacevoli e ricorrenti, evitamento di stimoli associati al trauma. Nelle situazioni di trauma relazionale sono frequenti sensazioni di insicurezza, bassa autostima, ansia ed attacchi di panico.

L’approccio EMDR è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP), secondo il quale il nostro cervello è portato naturalmente ad elaborare l’evento traumatico. Quando questo non avviene significa che le informazioni relative al trauma sono state immagazzinate in modo disfunzionale nelle reti di memoria e questo non consente la consueta elaborazione adattiva delle stesse. L’EMDR  è un approccio terapeutico che utilizza i movimenti oculari, o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per riattivare il naturale processo di elaborazione delle informazioni consentendo di rielaborare il trauma in modo adattivo. Le stimolazioni bilaterali hanno lo scopo di migliorare la comunicazione tra l’emisfero cerebrale destro e quello sinistro: mettendo in funzione diverse regioni cerebrali il ricordo traumatico perde la sua carica emotiva disturbante in favore di un’esperienza cognitiva più integrata e funzionale.